Numero 4 - Aprile 2005

Archivio Vox Praesepis

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Sommario

Lettera dal Presepio 4/05

Conoscere l’Opera Praesepium: le delegazioni e le cellule presepiali.

Conoscere il territorio: Castel di Tusa, i presepi di Nucara.

Attualità: i Referendum sulla procreazione assistita.

Vox Informa:
- Cambio di guardia nella delegazione polacca
- A Trapani una cellula presepiale in pectore
- La morte di A. Gracci a Firenze
- Gli auguri al Fondatore dell'Opera
- Un'opera del M° De Boni per la Casa-Museo
- Conferenza sulla Eucaristia nell’arte e nella storia dell’uomo

Lettera dal Presepio 4/05
 

Ave, rallegrati o Maria, piena di Grazia…
Io sono la serva del Signore…
Si compia in me la tua Parola.

(Cfr. Luca 1, 26-32)

Fratelli e Sorelle in Cristo Gesù Morto e Risorto,
Cari Amici del Presepio, 

in questi giorni stiamo vivendo l’alleluja del Tempo pasquale, in cui Cristo, nostra Pasqua, si è immolato ed è risorto gloriosamente.

In questa atmosfera di letizia, celebriamo, anche, la gioia del Mistero dell’Incarnazione nella festa liturgica dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, spostata al 4 Aprile, perché il 25 marzo era il Venerdi Santo di Passione.

Anche noi, carissimi Amici, salutiamo eccezionalmente la Vergine Maria in questo tempo della Resurrezione, col saluto dell’Angelo

“Rallegrati o Maria, piena di Grazia!”.

Queste parole dell’Angelo fanno eco all’annuncio gioioso della Pasqua, dinanzi alla Tomba vuota del Risorto:

Rallegratevi, perché l’Uomo che cercate non è qui, è risorto dai morti!”.

 Ecco, quest’anno è Maria che ci accompagna alla comprensione della letizia pasquale: “Rallegratevi – ci sussurra Maria – perché il mio e vostro Gesù non è rimasto nella tomba … ma è risorto; il mio e il Vostro Gesù ha vinto la morte e il peccato una volta per tutte ... e così, tutto è stato riconciliato e perdonato nel legno santo della Sua Croce”.

La certezza della Resurrezione di Gesù ci chiama a vivere nella vita nuova della Grazia e a servire il Signore nella gioia; per questo siamo tutti sollecitati a vivere il “Vangelo della gioia”, che ha il suo “alfa” in quella “iniziativa di Dio” di fare del Corpo santo e verginale di Maria il tempio del Figlio Suo Unigenito, che si fa carne nel gaudio di Bethlem, nello stupore dei pastori e nell’adorazione dei sapienti e santi Magi dell’Oriente .

 In questo progetto strabiliante di Dio, Maria si fa docile strumento … diventa la serva umile e obbediente del Signore tanto da “lasciarsi incarnare” dalla Parola, che la fa Madre di Dio e Signora splendente per tutta l’umanità: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, e santo è il Suo Nome …- canterà la gioia di Maria – … tutte le generazioni mi chiameranno beata !”

Allora, dalla luce di queste spirituali considerazioni, quali possono essere le conseguenze pratiche per la nostra vita di presepisti?
Cosa può significare per noi il vivere nella
dimensione di Maria?
Come possiamo attuare nel nostro viaggio terreno il Vangelo della Gioia?

Il Vangelo dei Risorti?

Innanzitutto, in forza della nostra vocazione persepistica, siamo chiamati a vivere la nostra vita nella dimensione dell’adorazione del “Dio che viene” costantemente nella nostra storia e nella storia dell’umanità:

il vero presepista è, in realtà, parte viva di quella nuova schiera di “adoratori”, prediletti dal Padre, cioè di coloro che “adorano Dio in spirito e verità”; i presepisti sono, quindi,  coloro che vivono nell’adorazione incessante dinanzi al Fuoco di Dio che arde sempre e non si consuma mai!

Ecco, allora, il primo impegno del presepista deve essere la preghiera nella sua dimensione personale e nella dimensione comunitaria, vissuta con i fratelli nella Chiesa.

Nella dimensione della preghiera, poi, ci è di guida Maria, la nostra dolcissima Madre, il cui esempio ci sprona a riempire la nostra orazione di Parola di Dio e ci esorta a saperla custodire nel nostro cuore

Tutto questo significa vivere nella dimensione e nello stile di Maria:  dimensione di accoglienza di Dio, di ascolto, di docilità alla Sua Volontà.

In tal modo, il nostro viaggio terreno, anche se duro, faticoso, pieno di contraddizioni e di peccato, diventa il luogo della sperimentazione dell’Amore e della Misericordia di Dio.

In questo itinerario di vita tutti siamo sollecitati a vivere il Vangelo della Gioia, che è concreta esperienza del costante “ritorno a Dio”, gioia di sentirsi perdonati ed amati, letizia nel servizio gratuito verso ogni fratello, che sfiora la nostra esistenza.

Questa, in realtà, è la “nuova vita” di coloro che accettano di risorgere con Cristo nell’alba radiosa di una pasqua quotidiana, in cui costantemente moriamo alle opere del male e del peccato,  e risorgiamo sempre, attraverso la Croce, alla vita nuova della Grazia.

Di tutto questo faremo esperienza liturgica il 3 aprile, la 2a domenica di Pasqua dedicata alla festa della Divina Misericordia: è la celebrazione dell’Amore eterno di Dio per l’uomo; Amore divino e misericordioso che non risparmiò il Figlio Santo per attuare il piano di salvezza, di liberazione e di gratuita redenzione per tutta l’umanità.

In questa FESTA DELLA MISERICORDIA DI DIO cerchiamo di fare vera festa nella nostra anima: accostiamoci tutti al Sacramento della Misericordia, della Riconciliazione con Dio e con i Fratelli; esperimentiamo la dolcezza del Perdono del Padre che, in Gesù, ci ama con un “cuore di madre”; mettiamo sotto giudizio la nostra vita, facciamo una revisione di tutti i “pezzi in avaria” … affidiamo il nostro peccato, nel Santo Sacramento della  Confessione, alla grande tenerezza di Dio!

 Anche se i nostri peccati hanno macchiato la nostra anima, rendendola rosso scarlatto, la Misericordia del Padre ci farà rivestire la veste bianca del perdono e della Grazia:

è il miracolo dell’Amore eterno della Santissima Trinità!

La Confessione, pertanto, ci riabilita nella gioia e nella libertà dei figli di Dio, fa ripartire in noi il motore della Grazia e della Carità: così, l’uomo nuovo, rinato nell’acqua rigenerante della Misericordia,  riceve il vigore dallo Spirito Santo, abbandona le opere delle tenebre e rifonda la sua “casa” e la sua vita nella Roccia di Dio.

  Contempliamo, allora, cari presepisti, dinanzi ai Tabernacoli la Presenza viva della Misericordia di Dio, che è quel Cuore Santissimo di Gesù, che non si stanca mai di noi, che è la definizione completa e totale dell’Amore Misericordioso del Padre.

In questo Anno dell’Eucarestia, in modo assai particolare,  riscopriamo e adoriamo i tabernacoli santi della Divina Misericordia: abbiamo tutti bisogno di rivedere la nostra vita, tutti i nostri errori, tutti i nostri egoismi, tutti i nostri tradimenti, che come lance acuminate infilzano il Cuore Misericordioso di Gesù Eucaristico.

Urge, per tutto quello che stiamo condividendo, conformare tutta la nostra esistenza  alla Parola di Gesù, che innanzitutto ci chiede di non servire due padroni; domandiamoci: a chi abbiamo affidato la nostra vita?

Chi è il Signore della nostra vita? E’ davvero Gesù?

Oppure abbiamo altri padroni,  i nostri idoli … anche se li adoriamo nascostamente, nelle tenebre dell’anima: le nostre incoerenze e i nostri vizi,

il nostro orgoglio, il denaro, la carriera, il successo, il sesso, la nostra superbia, le nostre invidie e gelosie, i nostri attaccamenti morbosi alle cose … alle creature.

  Solo ai piedi dell’Eucarestia, roveto ardente di perdono,  capiremo cosa dobbiamo “tagliare”  ed eliminare nella nostra vita… quali scelte dobbiamo operare per essere giustificati, perdonati ed amati, perché veramente il Sangue di Cristo possa diventare per noi l’unico medicamento salutare per guarire le nostre malattie:

guardiamo al Crocefisso Risorto, adoriamolo nella contrizione per i nostri errori e, nell'umile considerazione del nostro "niente" di creature, constateremo come “le sue piaghe” alleviano i nostri dolori e risanano le nostre ferite.

Serviamo, allora, il Signore nella gioia … nella certezza e nella speranza che nella resurrezione di Cristo è la forza del Vangelo da testimoniare al mondo!

Auguro a tutti la pienezza della Gioia… nella fedeltà all’unico Signore!

 

Vostro Ictùs

Cambio di guardia nella delegazione polacca

Negli ultimi mesi dello scorso anno, il nostro delegato di zona della Polonia, il Sac. Cristoforo Kruk, ha dovuto lasciare l’incarico di delegato, perché il suo Vescovo ha voluto accogliere la sua richiesta di svolgere per alcuni anni il suo ministero presbiterale in Italia, nella Diocesi di Cefalù (Palermo).

Pertanto l’incarico, anche su segnalazione di Don Kruk, è stato affidato al Dott. Witold Stanislaw Witkowizki e alla sua sposa Karolina Maria Sobczak Witkowzka, i quali hanno voluto porre la sede della delegazione di zona per la Polonia nella città della loro residenza, a Sieradz, nella provincia polacca di Lodz.

Auguriamo ai neo-nominati delegati di zona per la Nazione polacca un affettuoso e fraterno buon lavoro in questa Santa e Nobile Terra Polacca, cattolicissima, che ha dato i natali al nostro Santo Padre Giovanni Paolo II.

A Trapani: una cellula presepiale in pectore

Nei primi dello scorso mese di marzo siamo stati contattati dal presepista Giuseppe Pellegrino, il quale ci ha manifestato la volontà, insieme al suo gruppo di amici, ideatori e costruttori del presepe del Natale 2003, premiato dalla nostra Opera Praesepium, di voler costituire nella Città di Trapani una delegazione-cellula presepiale.
Il fondatore dell’Opera ha accolto con vera gioia la proposta di Giuseppe Pellegrino e, in questo momento, ci si sta attivando da ambo le parti, per esperire le procedure tecnico-amministrative, prescritte dallo Statuto e dal Regolamento delle Delegazioni-Cellule presepiali.

Ci auguriamo poter dare al più presto la notizia della costituzione ufficiale della DELEGAZIONE-CELLULA DI TRAPANI, che verrà inaugurata col “battesimo presepistico” di cellula, unitamente alla cerimonia della promessa-battesimo dei nuovi soci – almeno 20 (come prescritto dal regolamento) – che andranno ad animare la vita della Cellula trapanese.

La morte di Angiolo Gracci a Firenze un anno fa

L’Avvocato Angiolo Gracci da Firenze, fratello della nostra socia onoraria, la prof.ssa Athe Gracci di Pontedera (Pisa) – delegata di zona onoraria per la regione Toscana - ci ha lasciato circa un anno fa. Solo adesso riceviamo comunicazione da parte della sua Sposa Margherita Aiolli e, con animo commosso, lo commemoriamo quale nostro caro Amico e Simpatizzante dell’Opera: a tutti è nota, ancora oggi, la Sua appassionata partecipazione al Congresso di San Michele di Ganzaria (Catania) del 1998, in cui il nostro caro Avv. Gracci volle manifestarci, in un suo poderoso intervento, il Suo vivo apprezzamento per gli Ideali dell’Opera, che dalla spiritualità del Santo Presepio riuscivano a scendere ai fatti della vita e della Storia degli uomini e ai problemi della Sicilia come la lotta alla Mafia.

In questo momento vogliamo ricordarlo come Uomo giusto e retto, che ha saputo incarnare nella sua vita i più alti ideali di pace, di giustizia sociale, di libertà (la sua generosa partecipazione alla Resistenza) e di amore verso il prossimo oppresso, indifeso e senza voce.

5 Aprile 2005: memoria di San Vincenzo Ferreri. Gli auguri al Fondatore dell'Opera

Il Segretario generale dell’Opera, l’Ing. Prof. Michele Lo Presti, unitamente al Consiglio Direttivo, formula al Fondatore dell’Opera, prof. Vincenzo Piccione, voti augurali, affettuosi e fraterni, ed invita tutti i soci a raccogliersi in preghiera, per chiedere al Santo Bambino Gesù e al gran Protettore domenicano spagnolo, San Vincenzo Ferreri, di voler concedere al nostro Presidente-Fondatore copiosi e speciali doni di Grazia e di salute, per poter ancora continuare nel tempo il suo appassionato “servizio” all’Opera “Praesepium”.

Cogliamo, pure, l’occasione propizia per formulare auguri di buon onomastico a tutti i nostri soci e socie che portano il nome di questo grande Santo della Chiesa di Dio.

IL SEGRETARIO GENERALE DELL’OPERA
Ing. Prof. Michele Lo Presti

“NOTTE DI NATALE”: un’opera del M° De Boni per la Casa-Museo

La nostra Casa-Museo “Piccione d’Avola”, grazie alla collaborazione fattiva del M° Giuseppe Cascella, nostro delegato di zona per la Campania, si è arricchita di un’opera pittorica prestigiosa, “Notte di Natale”, del grande maestro milanese Angelo De Boni...

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Delegazione di Caltanissetta: una Conferenza sulla Eucaristia nell'arte e nella storia dell'uomo

Il nostro Fondatore, prof. Vincenzo Piccione, il 12 marzo scorso è stato invitato dalla Delegazione dell’Opera in Caltanissetta, presieduta dal Delegato Umberto Scarantino, a tenere una conferenza sul tema...

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Con Vox Praesepis l’Opera ha già aperto il CENTRO DI “ASCOLTO FRATERNO”

Per tutti coloro che intendono mettersi in contatto, tranne situazioni urgenti, sarà bene prenotare e concordare l’orario della conversazione telefonica di “ascolto fraterno” (338 4151232). La conversazione telefonica sarà sempre di un massimo di 15 minuti (poi si valuterà da caso a caso).
Ci si presenterà solo col nome di battesimo, rimangono facoltativi i recapiti personali (indirizzo, telefoni, e-mail) e le generalità complete; SONO NECESSARI PER COLORO CHE VOGLIONO CONTINUARE AD AVERE UN RAPPORTO EPISTOLARE).

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Tutti coloro che scriveranno a “LETTERE DAL PRESEPIO” riceveranno una risposta personale riservata
per via postale ordinaria (o prioritaria se richiesta espressamente) o per via e-mail o telefonica (338 4151232).
Indirizzare a: “LETTERE DAL PRESEPIO”
presso Opera Praesepium
Viale Europa 17
90010 GERACI SICULO (Palermo)

Offerte a sostegno del servizio fraterno “LETTERE DAL PRESEPIO” e “CENTRO ASCOLTO FRATERNO”
da versare a mezzo vaglia postale da intestare a
 PROF. VINCENZO PICCIONE, presidente Opera Praesepium ed indirizzare come sopra.