Numero 6 - Giugno 2005

Archivio Vox Praesepis

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Sommario

Lettera dal Presepio 6/05

Conoscere l’Opera Praesepium: Gli albori del nuovo Presepismo.

Conoscere il territorio: La cappella della Natività nella Basilica S. Maria Assunta in Petralia Sottana.

Attualità: Non votare per la morte, ma prega per la Vita.

Atti Ufficiali dell'Associazione: Ammissione nuovi Soci, Nomine, Riconoscimenti.

Vox Informa:
- L’Opera presente al I Convegno Diocesano di Cefalù.
- Conferenza del Fondatore dell’Opera a Valledolmo.
- La testimonianza di un amico dell’Opera.
- A Trapani la delegazione-cellula dell’Opera.

Canticum Novum

Vox Informa

Cefalù, Villa dei Melograni, 9 maggio
L’OPERA PRAESEPIUM PRESENTE AI LAVORI DEL
I CONVEGNO DIOCESANO SUL DIALOGO INTERRELIGIOSO
Ebraismo, Cristianesimo, Islam:
scontro di civiltà o incontro di religioni?
I
Il comma II dell’art. 1 del nostro Statuto recita che la nostra Associazione è “promossa da ‘uomini e donne di buona volontà’ , è apolitica, apartitica, antirazziale, pluralistica, ecumenica e tollerante delle fedi religiose e ideologico-politiche; persegue, pertanto, sempre nel rispetto di altri credi religiosi, ideali che si ispirano, innanzitutto ai valori della Rivelazione cristiana, all’insegnamento del Magistero della Chiesa e della Tradizione cattolica.”

L’Opera, in forza di questa sua connotazione originaria e identità costitutiva, ha accolto l’invito della Diocesi di Cefalù – Uffici per l’Ecumenismo, per il Dialogo e per la Pastorale del Turismo – a partecipare ai lavori del I Convegno Diocesano sul Dialogo Interreligioso, che ha avuto luogo a Cefalù, nel centro congressi “Villa dei Melograni”, lo scorso 9 maggio sul tema:

Ebraismo, Cristianesimo, Islam: scontro di civiltà o incontro di culture?

I relatori, qualificatissimi, il Rabbino capo di Milano, Rav Giuseppe Laras, S.Ecc. Rev.ma Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, e il Dr. Mostafa El Ayoubi, islamico, caporedattore della Rivista ‘Confronti’, alla presenza dei Vescovi cefaludensi Mons. Francesco Sgalambro (ordinario) e Mons. Rosario Mazzola (emerito), hanno presentato in modo assai esaustivo i nuovi termini del ‘dialogo interreligioso’ su “ciò che può unire” (la profezia di Giovanni XXIII), aprendo orizzonti incoraggianti per un ‘incontro fraterno e costruttivo’ e una ‘collaborazione fattiva’ tra le religioni del mondo per la pace, la giustizia e la libertà, e tutto questo, in modo particolare, per le religioni “abramitiche” monoteiste (il trialogo tra Islam, Ebraismo e Cristianesimo a detta del Rabbino Laras), dopo secoli insanguinati da guerre, da scontri e da lotte in nome di Dio.

Il Rabbino Laras ha esordito affermando che le religioni, nel superamento delle incomprensioni e degli scontri del passato, devono oggi rifuggire dalla “ideologia religiosa” che è la logica gretta dell’istituzione che rifiuta ogni dialogo. A 40 anni dal documento conciliare “Nostra Aetate” (Concilio Ecumenico Vaticano II - 8 dicembre 1965) sul dialogo interreligiso e dopo il lungo Pontificato di Giovanni Paolo II è oggi impossibile non continuare sulla strada dell’incontro e del trialogo tra le religioni abramitiche, che hanno in comune la “santità di vita”, la “preghiera”, la “penitenza e la conversione”, la “fede e la testimonianza”.

L’intervento al Convegno Interreligioso di Cefalù
del nostro Fondatore, Prof. Vincenzo Piccione,
che con altri soci (tra cui il chiar.mo prof. Domenico Portera, nostro socio-fondatore benemerito - delegato di zona di Cefalù) ha partecipato ai lavori e al dibattito, ha voluto porre in evidenza come in questo momento storico “provvidenziale” occorre che tutte le religioni, in particolare quelle che riconoscono in Abramo il loro Padre nella Fede, recuperino senza indugio i secoli di scontri, inaugurando nuovi tempi profetici di pace e dialogo fraterno, di accoglienza benevola, di rispetto delle “differenze teologiche, culturali e ambientali”, intraprendendo e attuando coraggiosamente un comune sentimento e intendimento per correre, come il “buon samaritano” evangelico, in soccorso dell’uomo in quelle parti del mondo, ove ancora è privato della sua dignità di figlio di Dio, è oppresso e perseguitato da dittature infami, è affamato e ammalato a causa delle ingiustizie, è impedito nel professare la sua fede e vive nella prostrazione, senza alcun diritto.

Oggi, più che mai, le religioni, sempre in nome di Dio, Grande e Misericordioso, e della dignità di ogni Uomo (pur sempre figlio di Dio), devono unire e non dividere; anche se ognuna di esse deve sempre saper conservare, pur nel rispetto delle altre fedi, la sua identità teologica e la sua tradizione storica, come ha evidenziato Mons.Bettazzi (altrimenti si rischierebbe il sincretismo religioso).

Il Prof. Piccione, avviandosi alla conclusione del suo intervento, ha auspicato la costituzione di un “organismo ecumenico mondiale delle religioni”, capace di far sentire fortemente la sua voce e di avere proficui strumenti, per intervenire presso i potenti del mondo e i capi dei popoli, per reclamare un
impegno maggiore e costante per la pace, la giustizia e la libertà.

Il Grande Papa Giovanni Paolo II per ben due volte, a voce alta, esortò i Potenti della terra a fermare la guerra, “avventura senza ritorno” (la guerra del Golfo e la guerra in Irak), e ,in quel tragico Natale di guerra, intimava coraggiosamente alle forze belligeranti “Fermatevi dinanzi al Bambino !”
Le parole si persero nel vento e … nessuno ascoltò l’appello accorato del Papa.
Oggi, le tre grandi religioni, che insieme invocano l’unico DIO, GRANDE E MISERICORDIOSO, unitamente alle altre religioni del mondo, devono stare al passo - ha concluso il prof. Piccione - in questo “cammino” COMUNE del dialogo fraterno, che costruisce orizzonti nuovi di bene e di pace e arricchisce la vita e la spiritualità dell’uomo nell’armonia, nella bellezza e nella contemplazione di “cieli nuovi e mondi nuovi”.

“Come sono graziosi sui monti
i piedi del messaggero di gioia
che annuncia la pace,
che reca una buona notizia,
che annuncia la salvezza! (Is 52,7)


Tutti coloro che scriveranno a “LETTERE DAL PRESEPIO” riceveranno una risposta personale riservata
per via postale ordinaria (o prioritaria se richiesta espressamente) o per via e-mail o telefonica (338 4151232).
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Offerte a sostegno del servizio fraterno “LETTERE DAL PRESEPIO” e “CENTRO ASCOLTO FRATERNO”
da versare a mezzo vaglia postale da intestare a
 PROF. VINCENZO PICCIONE, presidente Opera Praesepium ed indirizzare come sopra.