Numero 7 - Luglio 2005

Archivio Vox Praesepis

Versione stampabile (pdf)

Sommario

Lettera dal Presepio 7/05

Conoscere l’Opera Praesepium: Gli albori del nuovo Presepismo, il senso della vocazione presepiale.

Conoscere il territorio: Le Natività nelle Chiese di Geraci.

Attualità:
- Il 75% degli Italiani ha scelto la vita.
- Benedetto XVI e la santità di Karol.

Atti Ufficiali dell'Associazione: Ammissione nuovi Soci e nomine.

Vox Informa:
- La testimonianza sui temi della vita: Casa Famiglia Rosetta di CL.
- A Campofelice di Roccella la presenza del Fondatore nel "Rinnovamento nello Spirito Santo".
- Conferenza del Fondatore dell’Opera a Niscemi.
- Loreto 24/26 giugno: visita del Fondatore alla Santa Casa di Nazareth.
- Il "Corpus Domini" a Geraci Siculo nell’Anno dell’Eucarestia.
- A Trapani il primo nucleo di Amici del Presepio.

Canticum Novum

Vox Informa

Il "Corpus Domini" nella Città Internazionale del Presepio Geraci Siculo

PRIMO CONGRESSO EUCARISTICO nella CITTA’-PRESEPIO
“L’Eucarestia fonte e culmine della nostra vita”

a) La Comunità geracese e l’Eucaristia

La Comunità di Geraci Siculo, CITTA’ INTERNAZIONALE DEL PRESEPIO ha avuto un intensissimo tempo di grazia, che si è dispiegato attorno alla solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (29 maggio 2005), proprio in quest’Anno dell’Eucarestia, voluto ardentemente dal Grande Papa Giovanni Paolo II, per invitare tutta la Santa Chiesa a professare la sua fede bimillenaria nel mirabile Mistero eucaristico, fonte e culmine della vita della Chiesa e del cristiano. Sollecitata e sospinta da tutto questo, ma, ancor di più, dal sincero e devotissimo Amore per Gesù Eucarestia, la Chiesa di Dio che è in Geraci ha voluto celebrare solennemente, in un clima di grande partecipazione festosa e di commossa testimonianza di fede, il PRIMO CONGRESSO EUCARISTICO CITTADINO dal 22 maggio al 5 giugno 2005. Il nuovo Arciprete e il Consiglio Pastorale di Geraci, ove sono presenti due componenti dell’Opera (il Prof. Vincenzo Piccione e la D.ssa Concetta Attinasi), in piena sintonia e in perfetta comunione con la Chiesa locale e universale hanno voluto, quindi, offrire alla porzione di Popolo di Dio che è in Geraci la possibilità di vivere una forte e profonda esperienza di fede, illuminata e vivificata da Gesù Eucarestia.Nell’avviso sacro, destinato ai fedeli di Geraci, così era scritto al riguardo: “…Il Mistero eucaristico non è un ‘tema’ fra gli altri, ma il cuore stesso della vita cristiana. …La nostra vita non si può distaccare dall’Eucarestia. Come i martiri di Abitene, ciascuno di noi è chiamato a prendere coscienza che l’Eucarestia, ma soprattutto la Celebrazione Domenicale sta al centro di tutto: “Senza la domenica non possiamo vivere.” … senza l’Eucarestia non siamo, non esistiamo come Cristiani. E questo è ribadito dal Concilio Vaticano II: l’Eucarestia è fonte e culmine della vita della Chiesa.”

Il Congresso Eucaristico geracese, il primo celebrato in Diocesi, abbondantemente benedetto e incoraggiato da Sua Ecc. Mons. Vescovo, è stato inaugurato domenica 22 maggio, nella solennità della SS.Trinità, con partecipatissime liturgie eucaristiche, ove, in quella diurna, ben 26 fanciulli si sono accostati per la prima volta alla SS. Eucarestia . Così, con questa convinzioni e con questi gesti di fede genuina, quasi in concomitanza e in prodigiosa comunione con il Congresso Eucaristico Nazionale di Bari, per altro anche nell’attesa orante del Congresso Eucaristico Diocesano del prossimo ottobre, è partito questo singolarissimo e assai variegato CONGRESSO EUCARISTICO della piccola Comunità Cristiana di Geraci, che si è armoniosamente dispiegato in due intense e partecipatissime settimane fatte di preghiera adorante, di studio catechetico e di celebrazioni liturgiche.


b) Le Catechesi sull’Eucaristia e l’adorazione del Mistero

La prima settimana di congresso, dal 22 al 28 maggio, è stata caratterizzata della preghiera di adorazione e dalle catechesi di approfondimento teologico sul Mistero della SS. Eucarestia.
Infatti nelle serate dei giorni 23, 24 e 25 maggio, dopo la celebrazione comunitaria dei Vespri e della Santa Messa, alle ore 21,oo, nel gremitissimo Salone parrocchiale “San Luigi”, si sono svolte le catechesi di approfondimento su tematiche eucaristiche, tenute rispettivamente da Don Domenico Messina, liturgista, da Don Francesco Casamento, docente di teologia morale, e dal Prof. Salvatore Grisanti, docente di teologia dommatica.

Don Domenico Messina nella sua catechesi del 23 maggio ha svolto il seguente tema: “L’Eucarestia, fonte e culmine della vita della Chiesa”:
L’insegnamento catechetico si è incentrato sulla riflessione teologica secondo cui la contemplazione dell’Eucarestia, grande Mistero dell’Amore di Dio per l’umanità, è un sacramento di unità e di comunione: è l’Eucarestia partecipata, “è un gustare la dolcezza del Signore … “ è partecipazione al mistero della Salvezza … ove abbiamo la coscienza di essere membri del Corpo di Cristo … è quel Sacramento che ci sprona a “fare esperienza” del Signore.

“Tutto il nostro essere, in realtà, - affermava Don Domenico - partecipa al Mistero, ascolta la parola, offre il lavoro e la fatica umana …Celebrare questo Mistero dell’Amore è mangiare il Corpo del Signore …è bere il sangue di Cristo, perché- come dice Gesù – “ …chi mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la Vita eterna”.
In forza di questo – affermava Don Domenico – facciamo l’esperienza di “essere beati : “Beati voi, invitati alla cena del Signore …” Il cristiano è chiamato, quindi, alla partecipazione, …come comunione (S. Agostino), … è chiamato a contemplare ciò che ha ricevuto in dono.
Così – continuava l’insegnamento - il culto eucaristico è una amplificazione della celebrazione eucaristica … c’è questa necessità di questo tempo prolungato … “ad ore” : stare zitti, con la bocca chiusa, ove solo gli occhi contemplano. Noi chiesa, in forza di questa Realtà penetrata nella vita, portiamo nella nostra carne Gesù … meglio di qualsiasi altro ostensorio pregevolissimo. E’ così, allora. che l’esperienza dell’Eucarestia “partecipata e vissuta” entra nelle nostre comunità e arriva fino alla profondità del nostro essere, ove sempre c’è quel deserto che aspetta l’acqua rigenerante dell’Eucarestia.

La nostra anima innaffiata dalla Grazia dell’Eucarestia diventa un giardino:
ecco, allora, come l’Eucaristia diventa fonte e culmine della vita della Chiesa;
I santi Padri usavano questa bella immagine per significare l’azione del Mistero Eucaristico: “… dentro di me c’è un’acqua che mormora che dice ‘vieni al Padre’… l’Eucarestia ci chiama verso il Padre”. La catechesi di padre Domenico si è conclusa con l’invito a recuperare la dignità, il decoro e il senso profondo della partecipazione eucaristica … “tutto va preparato e non improvvisato …perchè ogni celebrazione eucaristica deve essere il cuore pulsante di una comunità, dove noi ritroviamo anche la fede dei nostri padri.”

Don Francesco Casamento, nella sua catechesi del 24 maggio, ha svolto il tema:
“Eucarestia e vita”
L’insegnamento catechetico di Don Francesco ha preso le mosse dalla precisazione che l’Eucarestia è vita e ha invitato tutti i presenti a contemplare in questo grande Mistero due icone: l’eucarestia e l’uomo – DIO E L’UOMO. Così, la riflessione teologica si è concentrata sul capitolo 6° del Vangelo di Giovanni: “Io sono il pane della vita …io sono il pane vivo disceso dal cielo … chi mangia la mia carme e beve il mio sangue , avrà la vita.

Chi mangia di questo pane vivrà in eterno”.
Ecco perché “la Chiesa vive dell’eucarestia “ (Giovanni Paolo II) e Dio, in forza di questo grande Mistero “svela l’uomo all’uomo”, perchè Essa è un atto di sploliazione di Dio per portare a santità il destino dell’uomo. Se Dio non si fosse fatto uomo nella spoliazione dell’incarnazione, non sarebbe stato possibile il progetto di liberazione dell'umanità dal potere del principe delle tenebre. Ecco perchè Cristo nella sua predicazione invita ad essere santi, “perchè il Padre vostro celeste è santo”: la santità è sintesi dei mirabili progetti di Dio, misteri dell’incarnazione e dell’immolazione nella Croce del Figlio unigenito.

Dinanzi alla grandezza incommensurabile di siffatti divini misteri, le parole devono cedere il passo alla PAROLA, al VERBO…è necessario LASCIARE IL PASSO AL MISTERO DELL’UNITA’: IL PANE EUCARISTICO . In tal modo la sploliazione di un Dio che si fa carne è “un metodo di amore”, è il coraggio dell’umiltà …è l’assurdità di abbassarsi di un Dio alla condizione umana, eccettuato il peccato, per offrire all’uomo peccatore la possibilità di “fare della vita, del Corpo e del Sangue del Signore, la sua vita”.

La narrazione e la contemplazione di siffatto Mistero è il perno della vita spirituale, unificata da quella sorgente di vita che è Gesù, uno col Padre e con lo Spirito.
La Sua Carne si fa nutrimento – continua l’insegnamento catechetico – nel momento in cui crediamo fermamente in Dio-Trinità e affidiamo a Lui totalmente la nostra vita.
In tal modo, nutrirsi del “Corpus Domini” è per noi-Chiesa fare l’esperienza viva della comunione con Dio e con i fratelli; questa stessa comunione è la carità vicendevole …e, ancora, il vivere autenticamente il “dies domini” è sempre una nuova riscoperta di quell’ unione con gli altri fratelli con cui condividiamo la Parola e il Pane, …in questo contesto la Comunità cristiana comprende come la comunione con l Corpo e il Sangue di Gesù è essere trasformati “in creature nuove”, sempre disponibili per l’altro, per il prossimo.

Inoltre, quella Carne di Cristo che si nutrimento nel “dies domini” è anche nutrimento - viatico…, necessario per il cammino terreno: con la forza del Pane spezzato da Gesù, viandante sconosciuto, i discepoli di Emmaus ebbero la forza
di riacquistare la speranza che fece “ardere il cuore” nel loro petto; anche Elia, depresso e scoraggiato tanto da desiderarsi la morte, nel deserto fu rifocillato da un pane divino, che gli diede la forza di camminare per quaranta giorni e quaranta notti.
Questo viatico eucaristico, allora, è per la vita …è quella forza e quell’energia divina che renderà possibile vivere da “risorti”, nella vita nuova in Gesù.
In definitiva – riaffermava Padre Francesco - la “comunione del/col Signore” è un metodo di Amore… è un camminare in un’unica direzione: la via della salvezza.
La comunione è un metodo per la testimonianza e la carità vissuta, infatti sancisce il “ritorno a Dio”, alle Sue opere sante, Essa è il dovere della testimonianza e della carità … è quel “dovere morale” per l’uomo di fede, che sgorga dell’Eucarestia: in realtà, gli “effetti” di siffatto grande Sacramento è il vivere da risorti, è un vivere nella contemplazione e nella consapevolezza che siamo stati guariti dalle piaghe del Crocefisso - Risorto …ed è proprio in forza di questo che i cristiani abbiamo il dovere di dare al mondo la speranza e la gioia della Salvezza.

Padre Casamento, poi, ha voluto concludere il suo insegnamento, sottolineando
L’ apostolicità dell’Eucaristia che è “spezzata” per l’uomo, in quanto dono per l’uomo (fu anche questa l’esperienza nel deserto di Charles De Foucault, fondatore dei Piccoli fratelli di Gesù).

Alla catechesi è succeduto un intervento dall’assemblea; il Prof. Piccione, nostro fondatore, ha posto in evidenza come le persone eucaristiche sono persone di comunione, in cammino verso la santità; in realtà è l’Eucaristia che fa i santi e che dà ai cristiani la forza di trasformare la loro vita e di attuare nel mondo il progetto della Salvezza in quella prospettiva di consegnare se stessi e tutta l’umanità a Dio.

Il Prof. Salvatore Grisanti, nella sua catechesi del 25 maggio, ha svolto il tema:
“L’Eucarestia sorgente ed epifania di comunione”
Questo insegnamento, dettato da un fedele-laico, ha esordito con l’espressione felice che l’Eucarestia à comunione nello Spirito Santo, che, in realtà è l’artefice rivitalizzante e caratterizzante tutta l’azione della Chiesa e della vita cristiana.
A questo punto, l’insegnamento del prof. Grisanti ha posto questa interrogativo alla sala gremita di fedeli : “Che significa essere cristiani?”
Significa, forse, una serie di cose da non fare? Non fare …questo …quest’altro…No!
San Giovanni nella sua lettera ci sussurra il senso del nostro essere cristiani: “…quello che i nostri occhi hanno visto… noi ve lo annunziamo, perchè voi siate in comunione con noi!”

Gesù è venuto sulla terra per riconsolidare questo essere in Comunione con Dio; Cristo è venuto ad abolire la legge … per restituirci alla forza della verità che ci fa liberi. LA COMUNIONE col Corpo e sangue di Cristo: SIGNIFICA, allora, ACCOGLIERE PER GRAZIA e NELLA FEDE QUESTO DONO CHE DIO FA DI SE STESSO;
IN CRISTO, DIO HA FATTO UNA COSA STRAORDINARIA … ASSUMENDO LA CONDIZIONE UMANA, HA CELEBRATO LE NOZZE DELLA DIVINIUTA’ CON L’UMANITA’: QUESTO EVENTO NUZIALE E’NEL MISTERO DELL’INCARNAZIONE!

L’antica liturgia della notte di Natale – ha detto mirabilmente Grisanti - Dio viene celebrato come “sposo allegro che esce dalla stanza nuziale”… è l’evento dell’incarnazione …ove Dio stabilisce un rapporto di amore e di comunione con l’uomo. Al riguardo, nella Cattedrale di Cefalù, nell’abside c’è proprio nelle immagini musive una sincronia e sincromia nuziale, rappresentata dai colori verde e rosso … azzurro. Sempre nella notte santa del Natale si cantava l’ “Admirabile commercium”: questa umanità che viene assunta da Dio e viene elevata a comunione divina. L’ammirabile commercio-scambio sta proprio in questo DIO che SI E’ FATTO UOMO, PERCHE’ L’UOMO DIVENGA DIO (I PADRI GRECI). Questa stessa umanità creata, viene salvata e divinizzata, perchè assunta da un Dio che si abbassa dalla natura divina a quella umana “in persona Cristi”: comunione perfetta e profonda tra umanità e divinità. Se Cristo è la comunione fatta storia –ha affermato Salvatore Grisanti - il cristiano è colui che accoglie questo inchinarsi di Dio verso l’uomo, e solo così si rende possibile che l’uomo possa aprirsi a Lui, chiamando Dio col nome di Padre. Siamo così arrivati alla contemplazione della comunione tra Padre e Figlio e Spirito, ove legge fondamentale della comunione è l’AMORE. Dio è il soggetto prioritario della comunione, perchè Lui è Amore; in forza di questo è sempre Lui la “sorgente di quell’amore che si esprime nel donarsi”.

Dio, in forza di questa verità, nel suo intimo è comunione; la stesso Vita Trinitaria tra Padre, Figlio e Spirito Santo c’è una circolazione dinamica e perfetta di amore … è la dinamica trinitaria. Pertanto, continua la catechesi, se la vita di Dio è comunione, essere cristiani significa essere immessi nella vita di Dio … è un partecipare alla vita divina, è un vivere la bellezza della figliolanza divina: Gesù è venuto a dirci che Dio è Padre! Questa è la bellezza dell’essere cristiani –ha affermato Salvatore Grisanti -; essere cristiani è bello: questa espressione è il frutto dell’attività pastorale di don Luigi Giussani, il quale ha fatto riscoprire ai giovani la bellezza del cristianesimo, perchè è bello amare ed essere amati ! Proprio da questa percezione del sentirci amati da Dio … scaturisce questa “bellezza della vita di fede”.

DIO SI E’ MANIFESTATO COME AMORE E CI CHIAMA ALLA COMUNIONE: “da questo vi riconosceranno come discepoli , dal vostro amore.”
Da questo discendono le dimensioni della comunione, esse sono 2: una verticale e l’altra orizzontale : amore di Dio e amore per i fratelli; apertura a Dio e apertura agli altri e “tutto il resto sarà dato in sovrappiù”…per questo noi saremo giudicati dal Padre sull’amore.
L’insegnamento catechetico si è interrogato su quale sia stata l’espressione piu’ alta di questo amore e di questa comunione, ha risposto lo stesso Gesù: “…non c’e’ amore più grande di colui che da la vita per i suoi amici!” Cristo Gesù con la sua morte con tutta la sua tragicità ha testimoniato questo, ma il supplizio della Croce ha avuto una nota caratterizzante e unica: la morte di Cristo ha in sè la bellezza di una donazione unica e totale, la sua è una “morte bella”, perché ci presenta questo linguaggio straordinario e travolgente dell’amore, una morte per la vita, offerta per gli altri. Oltre il linguaggio della morte, del dare la vita, quale altro linguaggio potrebbe dirci qualcosa di più? “Amore donato nella massima gratuità”, caratterizza questo amore di comunione tutto compreso e racchiuso nel Corpo e nel Sangue di Cristo Crocefisso e Risorto. La bellezza divina sta proprio sottesa nel fatto che Lui, il Cristo Salvatore non resta sconfitto. Questo è il fondamento della vita cristiana: tutto questo dovrebbe diventare lode, che è riscoperta del senso della gratuità della Salvezza.
Ecco come la preghiera diventa “rendimento di grazie” (eucarestia), lode, esaltazione, perchè Dio è Dio, senza aggiungere null’altro, …infatti, nella preghiera di lode non c’è nessuna richiesta: “io, creatura, ti lodo e ti ringrazio perché esisti, perché sei un Dio potente ed eterno.”

Dio in Cristo è comunione …diventa morte e resurrezione; questa morte e questa resurrezione è voluta da Cristo come esperienza di salvezza per ogni uomo.
L’Eucarestia, in forza di questo, diventa EPIFANIA E MANIFESTAZIONRE DI QUESTO AMORE TOTALE DI DIO; L’EUCARESTIA è memoria resa presente nel suo Corpo e nel suo Sangue, che è l’eterno donarsi di Dio perenne: Dio ci ha amati, perché anche noi esperimentassimo la comunione, come imitazione di amore eterno e perenne.

Così, nell’Eucaristia celebriamo il mistero di Dio che si dona per noi … è un darsi di Dio sotto le apparenze del pane e del vino: proprio qui è riposta quella bellezza di Cristo che nel mistero della EUCARESTIA si fa BELLEZZA DELL’AMORE DI DIO.


c) Le celebrazioni e le processioni eucaristiche

Nella giornata del 26 maggio, alle 18,00, la Comunità ha accolto l’Abate Benedettino di San Martino delle Scale, Dom Salvatore Leonarda, il quale, celebrando l’Eucarestia nel Duomo di Santa Maria Maggiore ha sottolineato che aderire a Cristo incarnato, è vivere pienamente l’Eucarestia, quale mistero di compartecipazione alla Salvezza operata dalla Croce.
Dopo la Santa Messa, ha avuto inizio l’adorazione eucaristica che si è protratta fino alle ore 22: SPERIMENTARE NELL’ADORARE LA BELLEZZA DI DIO IN GESU’ EUCARISTICO. Gli amici del Presepio, guidati dal Suo Presidente, hanno vissuto pienamente questo intenso momento di preghiera, consacrando tutte le attività dell’Opera al Cuore Eucaristico di Gesù.
Nella giornata di sabato 28 maggio, vigilia della Solennità del Corpus Domini,
sin dalle ore 09,30 la Città si è posta in adorazione di Gesù Eucarestia solennemente esposto. L’adorazione, prolungata per quasi tutto il giorno, si è conclusa con la celebrazione dei vespri e della Messa.
Domenica 29 maggio, solennità del Corpus Domini, per antichissimo privilegio, la celebrazione della Liturgia eucaristica delle 11,30 e la partenza della processione eucaristica serale ha avuto luogo nella Chiesa di San Giuliano, prima Chiesa Madre di Geraci, dal 1498 annessa al Monastero delle Benedettine “S. Caterina d’Alessandria V.M.”.

La processione serale del Corpus Domini, dopo la liturgia eucaristica celebrata nella gremitissima Chiesa Madre, con la presenza del nostro Fondatore dell’Opera Praesepium, Prof. Vincenzo Piccione, di tutte e sei le confraternite geracesi, i fanciulli della prima comunione, le autorità civili e militari e il popolo, ha registrato la ripresa della antica tradizione degli altarini eucaristici e di balconi e finestre adornate di fiori, tovaglie e coperte pregevoli, che hanno dato onore al passaggio della processione eucaristica per le vie della Città.
Poi, la nuovissima esperienza delle processioni rionali, dal 30 maggio al 5 giugno, hanno dato il segno della grande fede nella SS. Eucarestia del Popolo di Geraci; al riguardo, infatti, si può condividere pienamente quanto ha detto il nuovo Arciprete della Città, quando affermava che “… questo grande Sacramento … qui a Geraci è ancora vivo e presente nella vita di ciascuno di noi. …perché tutto concorre al bene nostro e della collettività civile, perché una comunità che sa pregare, una comunità che vive l’Eucarestia è una comunità viva e felice.”
In realtà, questa vivacità di vita e la gioia nell’accogliere il Signore è stata abbondantemente testimoniata dai gesti di fede e dall’accoglienza che tutti i rioni (rue) di Geraci hanno riservato a Gesù Eucarestia, pellegrino per tutte le vie, viuzze, scalinate e cortili di questo magnifico paesino delle Madonie, cuore dell’Opera Internazionale AMICI DEL PRESEPIO.

Nel paese si è creata un’atmosfera straordinaria di letizia e di festa, oltre a un sincero zelo comunitario nel lavoro di preparazione degli altarini eucaristici , nell’abbellimento dei quartieri con fiori, candele, lumini, luci …tappeti .
Nel corso della processione eucaristica del 30 Maggio, che si è snodata dopo la Santa Messa celebrata nella Chiesa di San Giacomo Apostolo, protettore di Geraci., nei pressi del Castello dei Ventimiglia, dal belvedere di Via del Falconiere, dopo una preghiera di affidamento a Gesù Eucarestia del lavoro dei campi, sono state benedette con l’Ostensorio le campagne di Geraci e coloro che vi spendono le loro fatica per i frutti della terra e degli armenti. Questo momento di preghiera sul lavoro delle mani dell’uomo è stato assai suggestivo e di grande emozione.

Altro momento assai forte si è rivelato a conclusione della Santa Messa celebrata nella Chiesa di Santa Maria La Porta, venerdì 3 giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, quando è stata consacrata solennemente ai piedi dell’Eucarestia tutta la Città di Geraci Siculo al Cuore Divino Eucaristico di Gesù.
Nella stessa serata, a conclusione della processione nella Chiesa del Santo Patrono Bartolomeo, assai significativo è stato il ringraziamento all’intercessore Patrono di Geraci e l’invocazione della Sua protezione sui geracesi, perché, come Lui, possano essere autentici e veraci nella fede in Gesù.

Il CONGRESSO EUCARISTICO GERACESE si è concluso domenica 5 giugno con la liturgia eucaristica celebrata da Sua Ecc. Mons. Francesco Sgalambro, vescovo della Chiesa Cefaludense, il quale nella sua omelia, assai felice per l’esperienza congressuale eucaristica di Geraci Siculo, ha parlato di tre prodigi di questo evento parrocchiale: il primo è la presenza del Vescovo a Geraci, in un momento pieno di impegni, presenza resa possibile solo da un disegno provvidenziale di Dio. Il Vescovo con soddisfazione ha voluto sottolineare la considerazione personale come un piccolo paese di montagna, Geraci , si è fatto pioniere del Congresso Eucaristico diocesano, programmato per il prossimo ottobre.
Il secondo prodigio, poi, è quello che è accaduto di davvero strabiliante nel paese in queste due settimane di Congresso: la partecipazione, l’ardore nella preghiera, il senso della comunità e della comunione nel lavoro di preparazione e di accoglienza alla santa Eucarestia.
Il terzo prodigio è, infine, quello che si aspetta il Signore da tutti noi: la conversione costante e duratura . “E’ come se vedessimo – ha detto il Vescovo - un monte da un lato illuminato dai gesti esteriori della fede e dall’altro la zona oscura da recuperare alla Grazia, che verrà sicuramente sollecitata a conversione da questa prodigiosa accoglienza di Gesù Eucarestia.

In questa solennissima liturgia eucaristica e nell’ultima processione dell’ottava del corpus Domini grande è stata la partecipazione sentita e commossa di tutti. Infine, nella benedizione eucaristica conclusiva si è chiesto per tutti i geracesi di essere come Maria SS. Annunziata, compatrona della Città, umile e operosa, capace di accogliere Gesù nella sua vita. Allo stesso modo e con lo stile di Maria, i geracesi, in questa travolgente e appassionante esperienza di fede attorno al Mistero eucaristico, hanno dato il segno di saper accogliere nella loro vita Gesù, sollecitati in questo dall’esempio del glorioso patrono San Bartolomeo, apostolo e testimone verace di Cristo fino alla spargimento del suo sangue.
Il Popolo di Geraci, per tutto quanto esperimentato e celebrato, a conclusione di questo straordinario evento eucaristico, ha elevato un inno di lode e di ringraziamento al Signore, grande e misericordioso.
Possa il Signore, datore di ogni bene e di ogni dono, conservare questo Popolo in salute di anima e di corpo, ricolmandolo sempre dei suoi divini favori, di abbondanti consolazioni e di speciali grazie.

5 Giugno 2005, D.ssa Concetta Attinasi, membro del Consiglio Direttivo dell’Opera Praesepium

 

Con Vox Praesepis l’Opera ha già aperto il CENTRO DI “ASCOLTO FRATERNO”

Per tutti coloro che intendono mettersi in contatto, tranne situazioni urgenti, sarà bene prenotare e concordare l’orario della conversazione telefonica di “ascolto fraterno” (338 4151232). La conversazione telefonica sarà sempre di un massimo di 15 minuti (poi si valuterà da caso a caso).
Ci si presenterà solo col nome di battesimo, rimangono facoltativi i recapiti personali (indirizzo, telefoni, e-mail) e le generalità complete; SONO NECESSARI PER COLORO CHE VOGLIONO CONTINUARE AD AVERE UN RAPPORTO EPISTOLARE).

_______

Tutti coloro che scriveranno a “LETTERE DAL PRESEPIO” riceveranno una risposta personale riservata
per via postale ordinaria (o prioritaria se richiesta espressamente) o per via e-mail o telefonica (338 4151232).
Indirizzare a: “LETTERE DAL PRESEPIO”
presso Opera Praesepium
Viale Europa 17
90010 GERACI SICULO (Palermo)

Offerte a sostegno del servizio fraterno “LETTERE DAL PRESEPIO” e “CENTRO ASCOLTO FRATERNO”
da versare a mezzo vaglia postale da intestare a
 PROF. VINCENZO PICCIONE, presidente Opera Praesepium ed indirizzare come sopra.