Sommario
Lettera dal Presepio 7/05
Conoscere
l’Opera Praesepium: Gli albori del nuovo Presepismo, il senso
della vocazione presepiale.
Conoscere il
territorio: Le Natività nelle Chiese di Geraci.
Attualità:
- Il 75% degli Italiani ha scelto la vita.
- Benedetto XVI e la santità di Karol.
Atti Ufficiali dell'Associazione:
Ammissione nuovi Soci e nomine.
Vox Informa:
- La testimonianza sui temi della vita: Casa Famiglia Rosetta di CL.
- A Campofelice di Roccella la presenza del Fondatore nel "Rinnovamento
nello Spirito Santo".
- Conferenza del Fondatore dell’Opera a Niscemi.
- Loreto 24/26 giugno: visita del Fondatore alla Santa Casa di Nazareth.
- Il "Corpus Domini" a Geraci Siculo nell’Anno dell’Eucarestia.
- A Trapani il primo nucleo di Amici del Presepio.
Canticum Novum |
Vox
Informa
Il "Corpus Domini" nella Città
Internazionale del Presepio Geraci Siculo
PRIMO CONGRESSO EUCARISTICO
nella CITTA’-PRESEPIO
“L’Eucarestia fonte e culmine della nostra vita”
a) La Comunità geracese e l’Eucaristia
La Comunità di Geraci Siculo, CITTA’ INTERNAZIONALE DEL PRESEPIO ha
avuto un intensissimo tempo di grazia, che si è dispiegato attorno alla
solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (29 maggio 2005), proprio in
quest’Anno dell’Eucarestia, voluto ardentemente dal Grande Papa Giovanni
Paolo II, per invitare tutta la Santa Chiesa a professare la sua fede
bimillenaria nel mirabile Mistero eucaristico, fonte e culmine della
vita della Chiesa e del cristiano. Sollecitata e sospinta da tutto
questo, ma, ancor di più, dal sincero e devotissimo Amore per Gesù
Eucarestia, la Chiesa di Dio che è in Geraci ha voluto celebrare
solennemente, in un clima di grande partecipazione festosa e di commossa
testimonianza di fede, il PRIMO CONGRESSO EUCARISTICO CITTADINO dal 22
maggio al 5 giugno 2005. Il nuovo Arciprete e il Consiglio Pastorale di
Geraci, ove sono presenti due componenti dell’Opera (il Prof. Vincenzo
Piccione e la D.ssa Concetta Attinasi), in piena sintonia e in perfetta
comunione con la Chiesa locale e universale hanno voluto, quindi,
offrire alla porzione di Popolo di Dio che è in Geraci la possibilità di
vivere una forte e profonda esperienza di fede, illuminata e vivificata
da Gesù Eucarestia.Nell’avviso sacro, destinato ai fedeli di Geraci,
così era scritto al riguardo: “…Il Mistero eucaristico non è un ‘tema’
fra gli altri, ma il cuore stesso della vita cristiana. …La nostra vita
non si può distaccare dall’Eucarestia. Come i martiri di Abitene,
ciascuno di noi è chiamato a prendere coscienza che l’Eucarestia, ma
soprattutto la Celebrazione Domenicale sta al centro di tutto: “Senza la
domenica non possiamo vivere.” … senza l’Eucarestia non siamo, non
esistiamo come Cristiani. E questo è ribadito dal Concilio Vaticano II:
l’Eucarestia è fonte e culmine della vita della Chiesa.”
Il Congresso Eucaristico geracese, il primo celebrato in Diocesi,
abbondantemente benedetto e incoraggiato da Sua Ecc. Mons. Vescovo, è
stato inaugurato domenica 22 maggio, nella solennità della SS.Trinità,
con partecipatissime liturgie eucaristiche, ove, in quella diurna, ben
26 fanciulli si sono accostati per la prima volta alla SS. Eucarestia .
Così, con questa convinzioni e con questi gesti di fede genuina, quasi
in concomitanza e in prodigiosa comunione con il Congresso Eucaristico
Nazionale di Bari, per altro anche nell’attesa orante del Congresso
Eucaristico Diocesano del prossimo ottobre, è partito questo
singolarissimo e assai variegato CONGRESSO EUCARISTICO della piccola
Comunità Cristiana di Geraci, che si è armoniosamente dispiegato in due
intense e partecipatissime settimane fatte di preghiera adorante, di
studio catechetico e di celebrazioni liturgiche.
b) Le Catechesi sull’Eucaristia e l’adorazione del Mistero
La prima settimana di congresso, dal 22 al 28 maggio, è stata
caratterizzata della preghiera di adorazione e dalle catechesi di
approfondimento teologico sul Mistero della SS. Eucarestia.
Infatti nelle serate dei giorni 23, 24 e 25 maggio, dopo la celebrazione
comunitaria dei Vespri e della Santa Messa, alle ore 21,oo, nel
gremitissimo Salone parrocchiale “San Luigi”, si sono svolte le
catechesi di approfondimento su tematiche eucaristiche, tenute
rispettivamente da Don Domenico Messina, liturgista, da Don Francesco
Casamento, docente di teologia morale, e dal Prof. Salvatore Grisanti,
docente di teologia dommatica.
Don Domenico Messina nella sua catechesi del 23 maggio ha svolto il
seguente tema: “L’Eucarestia, fonte e culmine della vita della Chiesa”:
L’insegnamento catechetico si è incentrato sulla riflessione teologica
secondo cui la contemplazione dell’Eucarestia, grande Mistero dell’Amore
di Dio per l’umanità, è un sacramento di unità e di comunione: è l’Eucarestia
partecipata, “è un gustare la dolcezza del Signore … “ è partecipazione
al mistero della Salvezza … ove abbiamo la coscienza di essere membri
del Corpo di Cristo … è quel Sacramento che ci sprona a “fare
esperienza” del Signore.
“Tutto il nostro essere, in realtà, - affermava Don Domenico - partecipa
al Mistero, ascolta la parola, offre il lavoro e la fatica umana
…Celebrare questo Mistero dell’Amore è mangiare il Corpo del Signore …è
bere il sangue di Cristo, perché- come dice Gesù – “ …chi mangia la mia
carne e beve il mio sangue avrà la Vita eterna”.
In forza di questo – affermava Don Domenico – facciamo l’esperienza di
“essere beati : “Beati voi, invitati alla cena del Signore …” Il
cristiano è chiamato, quindi, alla partecipazione, …come comunione (S.
Agostino), … è chiamato a contemplare ciò che ha ricevuto in dono.
Così – continuava l’insegnamento - il culto eucaristico è una
amplificazione della celebrazione eucaristica … c’è questa necessità di
questo tempo prolungato … “ad ore” : stare zitti, con la bocca chiusa,
ove solo gli occhi contemplano. Noi chiesa, in forza di questa Realtà
penetrata nella vita, portiamo nella nostra carne Gesù … meglio di
qualsiasi altro ostensorio pregevolissimo. E’ così, allora. che
l’esperienza dell’Eucarestia “partecipata e vissuta” entra nelle nostre
comunità e arriva fino alla profondità del nostro essere, ove sempre c’è
quel deserto che aspetta l’acqua rigenerante dell’Eucarestia.
La nostra anima innaffiata dalla Grazia dell’Eucarestia diventa un
giardino:
ecco, allora, come l’Eucaristia diventa fonte e culmine della vita della
Chiesa;
I santi Padri usavano questa bella immagine per significare l’azione del
Mistero Eucaristico: “… dentro di me c’è un’acqua che mormora che dice
‘vieni al Padre’… l’Eucarestia ci chiama verso il Padre”. La catechesi
di padre Domenico si è conclusa con l’invito a recuperare la dignità, il
decoro e il senso profondo della partecipazione eucaristica … “tutto va
preparato e non improvvisato …perchè ogni celebrazione eucaristica deve
essere il cuore pulsante di una comunità, dove noi ritroviamo anche la
fede dei nostri padri.”
Don Francesco Casamento, nella sua catechesi del 24 maggio, ha svolto il
tema:
“Eucarestia e vita”
L’insegnamento catechetico di Don Francesco ha preso le mosse dalla
precisazione che l’Eucarestia è vita e ha invitato tutti i presenti a
contemplare in questo grande Mistero due icone: l’eucarestia e l’uomo –
DIO E L’UOMO. Così, la riflessione teologica si è concentrata sul
capitolo 6° del Vangelo di Giovanni: “Io sono il pane della vita …io
sono il pane vivo disceso dal cielo … chi mangia la mia carme e beve il
mio sangue , avrà la vita.
Chi mangia di questo pane vivrà in eterno”.
Ecco perché “la Chiesa vive dell’eucarestia “ (Giovanni Paolo II) e Dio,
in forza di questo grande Mistero “svela l’uomo all’uomo”, perchè Essa è
un atto di sploliazione di Dio per portare a santità il destino
dell’uomo. Se Dio non si fosse fatto uomo nella spoliazione
dell’incarnazione, non sarebbe stato possibile il progetto di
liberazione dell'umanità dal potere del principe delle tenebre. Ecco
perchè Cristo nella sua predicazione invita ad essere santi, “perchè il
Padre vostro celeste è santo”: la santità è sintesi dei mirabili
progetti di Dio, misteri dell’incarnazione e dell’immolazione nella
Croce del Figlio unigenito.
Dinanzi alla grandezza incommensurabile di siffatti divini misteri, le
parole devono cedere il passo alla PAROLA, al VERBO…è necessario
LASCIARE IL PASSO AL MISTERO DELL’UNITA’: IL PANE EUCARISTICO . In tal
modo la sploliazione di un Dio che si fa carne è “un metodo di amore”, è
il coraggio dell’umiltà …è l’assurdità di abbassarsi di un Dio alla
condizione umana, eccettuato il peccato, per offrire all’uomo peccatore
la possibilità di “fare della vita, del Corpo e del Sangue del Signore,
la sua vita”.
La narrazione e la contemplazione di siffatto Mistero è il perno della
vita spirituale, unificata da quella sorgente di vita che è Gesù, uno
col Padre e con lo Spirito.
La Sua Carne si fa nutrimento – continua l’insegnamento catechetico –
nel momento in cui crediamo fermamente in Dio-Trinità e affidiamo a Lui
totalmente la nostra vita.
In tal modo, nutrirsi del “Corpus Domini” è per noi-Chiesa fare
l’esperienza viva della comunione con Dio e con i fratelli; questa
stessa comunione è la carità vicendevole …e, ancora, il vivere
autenticamente il “dies domini” è sempre una nuova riscoperta di quell’
unione con gli altri fratelli con cui condividiamo la Parola e il Pane,
…in questo contesto la Comunità cristiana comprende come la comunione
con l Corpo e il Sangue di Gesù è essere trasformati “in creature
nuove”, sempre disponibili per l’altro, per il prossimo.
Inoltre, quella Carne di Cristo che si nutrimento nel “dies domini” è
anche nutrimento - viatico…, necessario per il cammino terreno: con la
forza del Pane spezzato da Gesù, viandante sconosciuto, i discepoli di
Emmaus ebbero la forza
di riacquistare la speranza che fece “ardere il cuore” nel loro petto;
anche Elia, depresso e scoraggiato tanto da desiderarsi la morte, nel
deserto fu rifocillato da un pane divino, che gli diede la forza di
camminare per quaranta giorni e quaranta notti.
Questo viatico eucaristico, allora, è per la vita …è quella forza e
quell’energia divina che renderà possibile vivere da “risorti”, nella
vita nuova in Gesù.
In definitiva – riaffermava Padre Francesco - la “comunione del/col
Signore” è un metodo di Amore… è un camminare in un’unica direzione: la
via della salvezza.
La comunione è un metodo per la testimonianza e la carità vissuta,
infatti sancisce il “ritorno a Dio”, alle Sue opere sante, Essa è il
dovere della testimonianza e della carità … è quel “dovere morale” per
l’uomo di fede, che sgorga dell’Eucarestia: in realtà, gli “effetti” di
siffatto grande Sacramento è il vivere da risorti, è un vivere nella
contemplazione e nella consapevolezza che siamo stati guariti dalle
piaghe del Crocefisso - Risorto …ed è proprio in forza di questo che i
cristiani abbiamo il dovere di dare al mondo la speranza e la gioia
della Salvezza.
Padre Casamento, poi, ha voluto concludere il suo insegnamento,
sottolineando
L’ apostolicità dell’Eucaristia che è “spezzata” per l’uomo, in quanto
dono per l’uomo (fu anche questa l’esperienza nel deserto di Charles De
Foucault, fondatore dei Piccoli fratelli di Gesù).
Alla catechesi è succeduto un intervento dall’assemblea; il Prof.
Piccione, nostro fondatore, ha posto in evidenza come le persone
eucaristiche sono persone di comunione, in cammino verso la santità; in
realtà è l’Eucaristia che fa i santi e che dà ai cristiani la forza di
trasformare la loro vita e di attuare nel mondo il progetto della
Salvezza in quella prospettiva di consegnare se stessi e tutta l’umanità
a Dio.
Il Prof. Salvatore Grisanti, nella sua catechesi del 25 maggio, ha
svolto il tema:
“L’Eucarestia sorgente ed epifania di comunione”
Questo insegnamento, dettato da un fedele-laico, ha esordito con
l’espressione felice che l’Eucarestia à comunione nello Spirito Santo,
che, in realtà è l’artefice rivitalizzante e caratterizzante tutta
l’azione della Chiesa e della vita cristiana.
A questo punto, l’insegnamento del prof. Grisanti ha posto questa
interrogativo alla sala gremita di fedeli : “Che significa essere
cristiani?”
Significa, forse, una serie di cose da non fare? Non fare …questo …quest’altro…No!
San Giovanni nella sua lettera ci sussurra il senso del nostro essere
cristiani: “…quello che i nostri occhi hanno visto… noi ve lo
annunziamo, perchè voi siate in comunione con noi!”
Gesù è venuto sulla terra per riconsolidare questo essere in Comunione
con Dio; Cristo è venuto ad abolire la legge … per restituirci alla
forza della verità che ci fa liberi. LA COMUNIONE col Corpo e sangue di
Cristo: SIGNIFICA, allora, ACCOGLIERE PER GRAZIA e NELLA FEDE QUESTO
DONO CHE DIO FA DI SE STESSO;
IN CRISTO, DIO HA FATTO UNA COSA STRAORDINARIA … ASSUMENDO LA CONDIZIONE
UMANA, HA CELEBRATO LE NOZZE DELLA DIVINIUTA’ CON L’UMANITA’: QUESTO
EVENTO NUZIALE E’NEL MISTERO DELL’INCARNAZIONE!
L’antica liturgia della notte di Natale – ha detto mirabilmente Grisanti
- Dio viene celebrato come “sposo allegro che esce dalla stanza
nuziale”… è l’evento dell’incarnazione …ove Dio stabilisce un rapporto
di amore e di comunione con l’uomo. Al riguardo, nella Cattedrale di
Cefalù, nell’abside c’è proprio nelle immagini musive una sincronia e
sincromia nuziale, rappresentata dai colori verde e rosso … azzurro.
Sempre nella notte santa del Natale
si cantava l’ “Admirabile commercium”: questa umanità che viene assunta
da Dio e viene elevata a comunione divina. L’ammirabile
commercio-scambio sta proprio in questo DIO che SI E’ FATTO UOMO,
PERCHE’ L’UOMO DIVENGA DIO (I PADRI GRECI). Questa stessa umanità
creata, viene salvata e divinizzata, perchè assunta da un Dio che si
abbassa dalla natura divina a quella umana “in persona Cristi”:
comunione perfetta e profonda tra umanità e divinità. Se Cristo è la
comunione fatta storia –ha affermato Salvatore Grisanti - il cristiano è
colui che accoglie questo inchinarsi di Dio verso l’uomo, e solo così si
rende possibile che l’uomo possa aprirsi a Lui, chiamando Dio col nome
di Padre. Siamo così arrivati alla contemplazione della comunione tra
Padre e Figlio e Spirito, ove legge fondamentale della comunione è
l’AMORE. Dio è il soggetto prioritario della comunione, perchè Lui è
Amore; in forza di questo è sempre Lui la “sorgente di quell’amore che
si esprime nel donarsi”.
Dio, in forza di questa verità, nel suo intimo è comunione; la stesso
Vita Trinitaria tra Padre, Figlio e Spirito Santo c’è una circolazione
dinamica e perfetta di amore … è la dinamica trinitaria. Pertanto,
continua la catechesi, se la vita di Dio è comunione, essere cristiani
significa essere immessi nella vita di Dio … è un partecipare alla vita
divina, è un vivere la bellezza della figliolanza divina: Gesù è venuto
a dirci che Dio è Padre! Questa è la bellezza dell’essere cristiani –ha
affermato Salvatore Grisanti -; essere cristiani è bello: questa
espressione è il frutto dell’attività pastorale di don Luigi Giussani,
il quale ha fatto riscoprire ai giovani la bellezza del cristianesimo,
perchè è bello amare ed essere amati ! Proprio da questa percezione del
sentirci amati da Dio … scaturisce questa “bellezza della vita di fede”.
DIO SI E’ MANIFESTATO COME AMORE E CI CHIAMA ALLA COMUNIONE: “da questo
vi riconosceranno come discepoli , dal vostro amore.”
Da questo discendono le dimensioni della comunione, esse sono 2: una
verticale e l’altra orizzontale : amore di Dio e amore per i fratelli;
apertura a Dio e apertura agli altri e “tutto il resto sarà dato in
sovrappiù”…per questo noi saremo giudicati dal Padre sull’amore.
L’insegnamento catechetico si è interrogato su quale sia stata
l’espressione piu’ alta di questo amore e di questa comunione, ha
risposto lo stesso Gesù: “…non c’e’ amore più grande di colui che da la
vita per i suoi amici!” Cristo Gesù con la sua morte con tutta la sua
tragicità ha testimoniato questo, ma il supplizio della Croce ha avuto
una nota caratterizzante e unica: la morte di Cristo ha in sè la
bellezza di una donazione unica e totale, la sua è una “morte bella”,
perché ci presenta questo linguaggio straordinario e travolgente
dell’amore, una morte per la vita, offerta per gli altri. Oltre il
linguaggio della morte, del dare la vita, quale altro linguaggio
potrebbe dirci qualcosa di più? “Amore donato nella massima gratuità”,
caratterizza questo amore di comunione tutto compreso e racchiuso nel
Corpo e nel Sangue di Cristo Crocefisso e Risorto. La bellezza divina
sta proprio sottesa nel fatto che Lui, il Cristo Salvatore non resta
sconfitto. Questo è il fondamento della vita cristiana: tutto questo
dovrebbe diventare lode, che è riscoperta del senso della gratuità della
Salvezza.
Ecco come la preghiera diventa “rendimento di grazie” (eucarestia),
lode, esaltazione, perchè Dio è Dio, senza aggiungere null’altro,
…infatti, nella preghiera di lode non c’è nessuna richiesta: “io,
creatura, ti lodo e ti ringrazio perché esisti, perché sei un Dio
potente ed eterno.”
Dio in Cristo è comunione …diventa morte e resurrezione; questa morte e
questa resurrezione è voluta da Cristo come esperienza di salvezza per
ogni uomo.
L’Eucarestia, in forza di questo, diventa EPIFANIA E MANIFESTAZIONRE DI
QUESTO AMORE TOTALE DI DIO; L’EUCARESTIA è memoria resa presente nel suo
Corpo e nel suo Sangue, che è l’eterno donarsi di Dio perenne: Dio ci ha
amati, perché anche noi esperimentassimo la comunione, come imitazione
di amore eterno e perenne.
Così, nell’Eucaristia celebriamo il mistero di Dio che si dona per noi …
è un darsi di Dio sotto le apparenze del pane e del vino: proprio qui è
riposta quella bellezza di Cristo che nel mistero della EUCARESTIA si fa
BELLEZZA DELL’AMORE DI DIO.
c) Le celebrazioni e le processioni eucaristiche
Nella giornata del 26 maggio, alle 18,00, la
Comunità ha accolto l’Abate Benedettino di San Martino delle Scale, Dom
Salvatore Leonarda, il quale, celebrando l’Eucarestia nel Duomo di Santa
Maria Maggiore ha sottolineato che aderire a Cristo incarnato, è vivere
pienamente l’Eucarestia, quale mistero di compartecipazione alla
Salvezza operata dalla Croce.
Dopo la Santa Messa, ha avuto inizio l’adorazione eucaristica che si è
protratta fino alle ore 22: SPERIMENTARE NELL’ADORARE LA BELLEZZA DI DIO
IN GESU’ EUCARISTICO. Gli amici del Presepio, guidati dal Suo
Presidente, hanno vissuto pienamente questo intenso momento di
preghiera, consacrando tutte le attività dell’Opera al Cuore Eucaristico
di Gesù.
Nella giornata di sabato 28 maggio, vigilia della Solennità del Corpus
Domini,
sin dalle ore 09,30 la Città si è posta in adorazione di Gesù Eucarestia
solennemente esposto. L’adorazione, prolungata per quasi tutto il
giorno, si è conclusa con la celebrazione dei vespri e della Messa.
Domenica 29 maggio, solennità del Corpus Domini, per antichissimo
privilegio, la celebrazione della Liturgia eucaristica delle 11,30 e la
partenza della processione eucaristica serale ha avuto luogo nella
Chiesa di San Giuliano, prima Chiesa Madre di Geraci, dal 1498 annessa
al Monastero delle Benedettine “S. Caterina d’Alessandria V.M.”.
La processione serale del Corpus Domini, dopo la liturgia eucaristica
celebrata nella gremitissima Chiesa Madre, con la presenza del nostro
Fondatore dell’Opera Praesepium, Prof. Vincenzo Piccione, di tutte e sei
le confraternite geracesi, i fanciulli della prima comunione, le
autorità civili e militari e il popolo, ha registrato la ripresa della
antica tradizione degli altarini eucaristici e di balconi e finestre
adornate di fiori, tovaglie e coperte pregevoli, che hanno dato onore al
passaggio della processione eucaristica per le vie della Città.
Poi, la nuovissima esperienza delle processioni rionali, dal 30 maggio
al 5 giugno, hanno dato il segno della grande fede nella SS. Eucarestia
del Popolo di Geraci; al riguardo, infatti, si può condividere
pienamente quanto ha detto il nuovo Arciprete della Città, quando
affermava che “… questo grande Sacramento … qui a Geraci è ancora vivo e
presente nella vita di ciascuno di noi. …perché tutto concorre al bene
nostro e della collettività civile, perché una comunità che sa pregare,
una comunità che vive l’Eucarestia è una comunità viva e felice.”
In realtà, questa vivacità di vita e la gioia nell’accogliere il Signore
è stata abbondantemente testimoniata dai gesti di fede e
dall’accoglienza che tutti i rioni (rue) di Geraci hanno riservato a
Gesù Eucarestia, pellegrino per tutte le vie, viuzze, scalinate e
cortili di questo magnifico paesino delle Madonie, cuore dell’Opera
Internazionale AMICI DEL PRESEPIO.
Nel paese si è creata un’atmosfera straordinaria di letizia e di festa,
oltre a un sincero zelo comunitario nel lavoro di preparazione degli
altarini eucaristici , nell’abbellimento dei quartieri con fiori,
candele, lumini, luci …tappeti .
Nel corso della processione eucaristica del 30 Maggio, che si è snodata
dopo la Santa Messa celebrata nella Chiesa di San Giacomo Apostolo,
protettore di Geraci., nei pressi del Castello dei Ventimiglia, dal
belvedere di Via del Falconiere, dopo una preghiera di affidamento a
Gesù Eucarestia del lavoro dei campi, sono state benedette con
l’Ostensorio le campagne di Geraci e coloro che vi spendono le loro
fatica per i frutti della terra e degli armenti. Questo momento di
preghiera sul lavoro delle mani dell’uomo è stato assai suggestivo e di
grande emozione.
Altro momento assai forte si è rivelato a conclusione della Santa Messa
celebrata nella Chiesa di Santa Maria La Porta, venerdì 3 giugno,
solennità del Sacro Cuore di Gesù, quando è stata consacrata
solennemente ai piedi dell’Eucarestia tutta la Città di Geraci Siculo al
Cuore Divino Eucaristico di Gesù.
Nella stessa serata, a conclusione della processione nella Chiesa del
Santo Patrono Bartolomeo, assai significativo è stato il ringraziamento
all’intercessore Patrono di Geraci e l’invocazione della Sua protezione
sui geracesi, perché, come Lui, possano essere autentici e veraci nella
fede in Gesù.
Il CONGRESSO EUCARISTICO GERACESE si è concluso domenica 5 giugno con la
liturgia eucaristica celebrata da Sua Ecc. Mons. Francesco Sgalambro,
vescovo della Chiesa Cefaludense, il quale nella sua omelia, assai
felice per l’esperienza congressuale eucaristica di Geraci Siculo, ha
parlato di tre prodigi di questo evento parrocchiale: il primo è la
presenza del Vescovo a Geraci, in un momento pieno di impegni, presenza
resa possibile solo da un disegno provvidenziale di Dio. Il Vescovo con
soddisfazione ha voluto sottolineare la considerazione personale come un
piccolo paese di montagna, Geraci , si è fatto pioniere del Congresso
Eucaristico diocesano, programmato per il prossimo ottobre.
Il secondo prodigio, poi, è quello che è accaduto di davvero
strabiliante nel paese in queste due settimane di Congresso: la
partecipazione, l’ardore nella preghiera, il senso della comunità e
della comunione nel lavoro di preparazione e di accoglienza alla santa
Eucarestia.
Il terzo prodigio è, infine, quello che si aspetta il Signore da tutti
noi: la conversione costante e duratura . “E’ come se vedessimo – ha
detto il Vescovo - un monte da un lato illuminato dai gesti esteriori
della fede e dall’altro la zona oscura da recuperare alla Grazia, che
verrà sicuramente sollecitata a conversione da questa prodigiosa
accoglienza di Gesù Eucarestia.
In questa solennissima liturgia eucaristica e nell’ultima processione
dell’ottava del corpus Domini grande è stata la partecipazione sentita e
commossa di tutti. Infine, nella benedizione eucaristica conclusiva si è
chiesto per tutti i geracesi di essere come Maria SS. Annunziata,
compatrona della Città, umile e operosa, capace di accogliere Gesù nella
sua vita. Allo stesso modo e con lo stile di Maria, i geracesi, in
questa travolgente e appassionante esperienza di fede attorno al Mistero
eucaristico, hanno dato il segno di saper accogliere nella loro vita
Gesù, sollecitati in questo dall’esempio del glorioso patrono San
Bartolomeo, apostolo e testimone verace di Cristo fino alla spargimento
del suo sangue.
Il Popolo di Geraci, per tutto quanto esperimentato e celebrato, a
conclusione di questo straordinario evento eucaristico, ha elevato un
inno di lode e di ringraziamento al Signore, grande e misericordioso.
Possa il Signore, datore di ogni bene e di ogni dono, conservare questo
Popolo in salute di anima e di corpo, ricolmandolo sempre dei suoi
divini favori, di abbondanti consolazioni e di speciali grazie.
5 Giugno 2005, D.ssa Concetta Attinasi, membro
del Consiglio Direttivo dell’Opera Praesepium |